Smart working dopo la fine dello stato di emergenza
19/04/2022
Gli italiani in smart working sono circa 7 milioni, il 61% almeno per tre giorni a settimana.
Quale modello di lavoro da remoto si sta affermando nelle aziende?
Fino al 30 giugno 2022 le comunicazioni di smart working nel settore privato vanno eseguite esclusivamente attraverso la procedura semplificata già in uso (per la quale non è necessario allegare alcun accordo con il lavoratore), usando esclusivamente un template, per comunicare l'elenco dei lavoratori coinvolti, e l'applicativo informatico resi disponibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il periodo emergenziale del 2020 ha accelerato il cambiamento di approccio al lavoro a distanza.
Si sta affermando sempre di più un modello "ibrido" in cui in cui si alterna il lavoro in ufficio e quello da remoto (2/3 gg per settimana).
Le parole chiave, nell' organizzazione del lavoro da parte delle aziende, sono in questo momento equilibrio e flessibilità.
Sono state “sollecitate” le competenze individuali e di team: per continuare a garantire il servizio in modo regolare i lavoratori hanno imparato a comunicare e collaborare con nuove modalità.
Esprimere una leadership empatica rispetto al contesto è stato, per alcune aziende, un vero e proprio punto di forza.
La dimensione sociale del lavoro è a volte mancata sia durante la pandemia che dopo.
In alcuni casi si è addirittura affievolito lo spirito di appartenenza alla propria comunità lavorativa.
La comunicazione on line potrebbe avere avuto un impatto negativo sulla creatività che, in alcuni contesti lavorativi, si attiva più facilmente quando le persone sono nella stessa stanza.
I contenuti di cui sopra hanno carattere meramente informativo e non possono sostituirsi ad una consulenza da parte di un professionista qualificato sul caso specifico. In nessun caso la compagnia può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne può essere fatto.
La polizza di Tutela Legale ARAG copre le spese dell’avvocato e del perito e dà un supporto legale qualificato anche se si hanno dubbi circa le norme che regolano il rapporto di lavoro ed in caso di vertenze di lavoro.
Il nostro obiettivo è fare in modo che i clienti ARAG sappiano sempre cosa fare e a chi rivolgersi, anche solo se hanno un dubbio o una curiosità.
Per saperne di più visita la pagina La Tutela Legale per l'Impresa.
Messaggio promozionale prima della sottoscrizione leggere il set informativo.
ARAG SE Rappresentanza Generale e Direzione per l'Italia - Viale del Commercio, 59 , 37135 Verona P.I. 04167600230 - C.F. e n. R.I. Verona 93238290238 - REA n. VR - 394658. Iscritta in data 20/08/2012 all'Albo Imprese di Assicurazione IVASS, Elenco I, n. I.00108 (Imprese comunitarie autorizzate ad operare in regime di stabilimento). Rappresentante Generale e Direttore Generale per l'Italia: Andrea Andreta. Tel.: 045 8290411 - Fax: 045 8290449 - e-mail: arag@arag.it - pec: arag@pec.arag.it web: www.arag.it
ARAG SE - Societas Europaea - sede legale D - 40472 Düsseldorf (Germania), ARAG Platz 1 Capitale sociale Euro 100.000.000. Iscritta nel Registro del Tribunale di Düsseldorf al n. HRB 66846 - Soggetta al controllo della Autorità di vigilanza tedesca Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin: www.bafin.de). Presidente del Consiglio di Sorveglianza: Dr. Paul-Otto Faßbender. Consiglio di Gestione: Dr. Renko Dirksen (Speaker of the management Board), Dr. Matthias Maslaton, Wolfgang Mathmann, Dr. Shiva Meyer, Hanno Petersen, Dr. Joerg Schwarze.