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05/02/2021

 

Per chi utilizza l’auto la garanzia di Tutela Legale è indispensabile, in particolare per essere assistiti nel corso di un procedimento penale se, disgraziatamente, in un incidente stradale si procura ad altri una lesione o altre conseguenze ancora più gravi.

Ma la polizza di Tutela Legale è necessaria anche quando si verificano situazioni nelle quali nessuno potrebbe mai immaginare di venire coinvolto, come quella di dover salvaguardare la propria fedina penale a causa di una semplice disattenzione!

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In caso di incidenti o imprevisti in strada affidati ad ARAG.

 

Sembra incredibile, ma a volte anche un “parcheggio non propriamente corretto” può costituire un vero e proprio reato!

L’art. 610 del Codice Penale – “Violenza Privata” recita: “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a 4 anni… (omissis) ...”.

 

Il concetto di "violenza"

Diverse sentenze hanno confermato che sussiste il requisito della “violenza” quando si tiene un “comportamento, che si concretizza con qualunque mezzo, idoneo a privare la libertà di determinazione e azione della persona offesa”.

Talvolta questo comportamento potrebbe sembrarci un fatto banale e innocuo per la persona offesa, come ad esempio un parcheggio non proprio a norma, che spesso è causa di litigi, anche accesi, tra automobilisti.
Più volte i giudici si sono pronunciati su questi comportamenti che possono costituire non solo un illecito amministrativo ma anche penale, condannando alcuni automobilisti per aver privato altre persone della “libertà di autodeterminarsi”, come recita l’articolo del Codice penale sopracitato, costringendole a tollerare i loro parcheggi a dir poco maleducati.

È superfluo ricordare che una delle violenze più gravi la commette chi parcheggia su spazi riservati ai disabili.
Si tratta di un comportamento riprovevole soprattutto sotto l’aspetto morale che purtroppo si verifica sempre più frequentemente nelle nostre città.

A carico dell’autore del parcheggio potrebbe scattare, oltre ad una sanzione amministrativa, anche un procedimento penale per aver commesso un reato di “violenza privata”.

La Cassazione, infatti, in più casi ha sostenuto che la “violenza” consiste nell’impedire alla persona offesa di poter occupare uno spazio a lei riservato, precisando che il reato, in base all’art. 610 del codice penale, si concretizza anche con la semplice limitazione del diritto di posteggiare per chi aveva diritto a farlo.

 

Ecco alcuni casi sui quali si è pronunciata la Cassazione

Chi parcheggia la propria auto dinanzi ad un fabbricato, bloccando il passaggio e impedendo l’accesso a chiunque può essere accusato del “delitto di Violenza Privata” perché ha violato l’art. 610 del Codice penale.
Ci troviamo qui in presenza di un comportamento violento che si concretizza, come già precisato, con "qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l'offeso della libertà di determinazione e di azione".
(Corte di Cassazione - sentenza 8425/2013).

Anche il cosiddetto “parcheggio selvaggio” costituisce reato di “violenza privata” se impedisce ogni passaggio alla parte offesa, rendendole difficile o impossibile spostare il proprio mezzo.
(Corte di Cassazione - sentenza 48346/2015)

Commette lo stesso reato anche colui che intenzionalmente (non abitando nell’immobile davanti al quale ha parcheggiato) tiene il proprio veicolo dinanzi ad un accesso di passaggio auto condominiale, impedendo alle persone che abitano nello stabile di uscire.
Nel caso esaminato dalla Suprema Corte l’automobilista colpevole di un tale comportamento si era pure rifiutato di spostare il proprio mezzo!
(Corte di Cassazione - sentenza 16571/2006)

Quante volte ci è capitato di non riuscire a salire sulla nostra auto perché qualcuno ha parcheggiato la propria incollandola alla nostra?
Anche in questo caso si potrebbe trattare di “violenza privata”.
Il fatto oggetto della sentenza della Cassazione è avvenuto in una grande città, dove un automobilista, facendo “uso improprio dell'autovettura”, parcheggiava a distanza di pochi centimetri dall'auto su cui sedeva la persona offesa, obbligandola così a scendere dal lato del passeggero.
(Corte di Cassazione - sentenza 53978/2006)

Una delle più recenti sentenze con la quale è stata confermata la condanna dell’imputato per “violenza privata” ha riguardato il caso in cui l’imputato si era rifiutato di rimuovere la propria auto parcheggiata all’ingresso di un cortile del quale condivideva l’uso con un’altra persona, impedendo a quest’ultima di accedervi e a prelevare così i suoi attrezzi da lavoro depositati al suo interno.
La Corte di Cassazione ha stabilito che perché si concretizzi il reato è ininfluente la durata del comportamento scorretto o che questo sia stato commesso per colpa (ad esempio ignorando che l’auto parcheggiata possa dare fastidio ad altri) oppure in malafede (in questo caso prefigurandosi il dolo).
(Corte di Cassazione - sentenza 51236/2019)

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Pur stigmatizzando i comportamenti maleducati di molti automobilisti, è altrettanto vero che anche una banale e semplice disattenzione, senza alcuna intenzione di voler creare problemi ad altri, può portarci ad affrontare un processo lungo e costoso!
Pertanto: attenzione a dove parcheggiamo la nostra auto e ricordiamoci di assicurarla con una garanzia di Tutela Legale!

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