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17.01.2025

Durante qualsiasi attività fuoripista bisogna stare molto attenti al pericolo di valanghe.

Per ridurne il rischio occorre adottare alcune misure preventive.

Una leggerezza può costare caro e dare avvio ad un procedimento penale, con necessità di pagare una somma elevata per le spese legali e peritali.

Qui ti spieghiamo il perché.

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La tua famiglia è la cosa più importante che hai: proteggila da ogni imprevisto.

Prevenzione: semplici regole per divertirsi in sicurezza

Frequentare la montagna innevata, fuori delle piste, presuppone una buona conoscenza del meteo, del manto nevoso e delle caratteristiche del pendio.

Come comportarsi nei fuori pista? È necessario:

• scegliere un itinerario in funzione delle capacità individuali e del grado di pericolo esistente
• dotarsi di dispositivi ed apparecchiature per effettuare le operazioni di richiesta soccorso
• leggere i bollettini neve e valanghe per conoscere bene l’evoluzione meteo e la stabilità del manto nevoso
• praticare sci, snowboard e telemark almeno in due, per non essere da soli se si verifica qualche problema.

 

Uso di strumenti di localizzazione in caso di valanga

Durante le attività fuoripista, è fondamentale dotarsi di dispositivi di localizzazione per aumentare le possibilità di soccorso in caso di valanga. Questi strumenti per freeride o scialpinismo, come ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga), sonde e pale, sono essenziali per individuare rapidamente le persone sepolte sotto la neve. Assicurati di avere sempre con te questi dispositivi - obbligatori per legge dal 1° gennaio 2022 nelle attività escursionistiche, incluse ciaspolate, in condizioni di presenza di un pericolo valanghe - e di saperli utilizzare correttamente. La tua sicurezza e quella dei tuoi compagni dipendono da una preparazione adeguata e dall'uso di tecnologie avanzate per il soccorso.

 

Un caso realmente avvenuto: la valanga che si poteva evitare

Qualche anno fa due sciatori uscirono da una pista battuta, superando la palinatura posta ai bordi della medesima. Fecero questo malgrado:

- vi fosse un divieto preciso nel regolamento della regione Lombardia;
- era stato segnalato il pericolo di valanghe lungo la pista da cartelli multilingue;
- era stato annunciato, dal bollettino meteorologico, il pericolo 3 su 5 di distacco di valanghe.

Attraversando il pendio, senza molte cautele, queste due persone causarono addirittura tre valanghe.
Scattò dunque un procedimento penale a loro carico.

 

La violazione della legge penale

 

La Cassazione riconobbe le due persone colpevoli dei reati di cui agli articoli 449 e 426 del codice penale, perché, l'uno praticando lo sci e l'altro lo snowboard, avevano causato le valanghe, per imprudenza, negligenza ed imperizia, e violando inoltre le norme cautelari del Regolamento della Regione (sentenza Cassazione penale 14/11/2018, n. 14263).

Secondo i giudici, il pericolo di una valanga va accertato alla luce degli elementi concreti, della potenza del danno materiale, verificando se il fatto è in grado di minacciare l'integrità fisica di un numero potenzialmente indeterminato di persone.
L'evento valanga è effettivamente suscettibile di esporre a pericolo un numero non individuabile di persone.

Un'altra sentenza rilevante è la n. 1268 della Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, del 15 marzo 2021, che ha ribadito la responsabilità penale per chi pratica sci fuoripista in condizioni di pericolo, causando valanghe che mettono a rischio la pubblica incolumità.




 

Articolo 426 del codice penale


"Chiunque cagiona un'inondazione o una frana, la caduta di una valanga, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni."

A nulla rileva, come sostenne la difesa dei due imputati, che il versante dove avvenne il fatto non fosse “antropizzato”, perché non c’erano costruzioni, strade o altre piste. Secondo gli avvocati dei due imputati questo avrebbe comunque impedito anche la sola eventualità di recare danno ad altri.
Di diverso avviso la Corte di Cassazione che evidenziò che altri sciatori o praticanti altri sport avrebbero potuto subire gravi danni trovandosi al di sotto del livello di distacco della neve.
 

I contenuti di cui sopra hanno carattere meramente informativo e non possono sostituirsi ad una consulenza da parte di un professionista qualificato sul caso specifico. In nessun caso la compagnia può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne può essere fatto.

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La polizza di Tutela Legale ARAG copre le spese dell’avvocato e del perito e dà un supporto legale anche in caso di eventi legati alle pratiche sportive invernali (per esempio, richiesta risarcimento per un infortunio, subito sulle piste, a causa del comportamento altrui).

Il nostro obiettivo è fare in modo che i clienti ARAG sappiano sempre cosa fare e a chi rivolgersi, anche solo se hanno un dubbio o una curiosità.

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