Tagliando dell'auto eseguito male
La concessionaria ha sempre ragione? No, se i meccanici hanno fatto i controlli in modo superficiale
Quando porti la macchina a fare il tagliando possono sorgere delle incomprensioni con l’officina della concessionaria.
Conserva sempre il preventivo e l'eventuale elenco dei controlli effettuati: questi potrebbero essere fondamentali nel momento in cui devi contestare l'operato della concessionaria.
Leggi qui cosa è accaduto ad una signora a causa di un tagliando fatto male.
Il tagliando è una verifica periodica delle componenti di un'auto (o di una moto)
Lo scopo è mantenere la massima efficienza meccanica del veicolo.
I tagliandi regolari possono prevenire guasti dovuti al deterioramento connesso all’uso del mezzo.
Molti veicoli recenti sono dotati di sensori elettronici che segnalano, automaticamente, la necessità di fare le verifiche periodiche.
Il costo del tagliando varia molto: le variabili che possono incidere su di esso sono talmente tante che non è possibile fornire un prezzo medio.
Un controllo effettuato dopo tantissimo tempo dall’acquisto del veicolo rischia di non garantire la sicurezza del mezzo.
Il veicolo infatti nel tempo tende comunque a usurarsi, a prescindere dai chilometri percorsi.
Per questo motivo, le case automobilistiche generalmente consigliano il tagliando con frequenza annuale (di solito i chilometri previsti sono compresi tra i 15.000 e i 30.000).
È comunque possibile anticipare i controlli per ragioni di sicurezza.
Inoltre se si parte per un lungo viaggio, è buona regola far controllare l’auto da un’officina qualificata.
Un caso realmente accaduto: il tagliando approssimativo e la fusione del motore
Una signora si ritrovò con la vettura fuori uso, a causa della fusione del motore, a poca distanza dal tagliando che era stato effettuato presso una concessionaria.
La signora si rivolse ad un avvocato per tutelare i suoi interessi.
Sia nel primo che nel secondo grado di giudizio (Tribunale e Corte di Appello), alla proprietaria della macchina venne riconosciuto il diritto di ricevere quasi 9 mila euro come risarcimento.
Ma la concessionaria non volle pagare e si rivolse dunque ai giudici della Cassazione.
Con il ricorso in Cassazione i legali della concessionaria sostennero che non era compito della concessionaria riscontrare il problema che aveva provocato la fusione del motore, ossia l'errato posizionamento del tubo di recupero dell'acqua con conseguente "strusciamento con un altro oggetto meccanico" e successiva rottura del tubo.
Secondo i giudici, invece, di quell'errato posizionamento si sarebbero dovuti rendere conto i tecnici della concessionaria in occasione dei controlli effettuati sulla vettura.
Si trattava soltanto di vedere che il tubo era stato posizionato male: questa è una verifica che rientra nella manutenzione ordinaria del tagliando.
Dunque da questo esempio pratico caso si desume che, se il tagliando alla macchina viene fatto in maniera superficiale, e poi si verifica la fusione del motore, è legittima la richiesta di risarcimento avanzata da chi è proprietario del veicolo (sentenza Cassazione civile 22 aprile 2022, n. 12859).