Condizionatori e pompe di calore in condominio: serve il consenso dell’assemblea?
Con l’arrivo dell’autunno, molti condomini iniziano a valutare l’installazione di condizionatori che funzionino anche come pompe di calore, utili sia per rinfrescare che per riscaldare gli ambienti.
In queste situazioni, sorge spesso una domanda: è necessario ottenere il consenso dell’assemblea condominiale per installare un impianto di condizionamento su una parte comune dell’edificio? Vediamo cosa dice la legge e cosa afferma la giurisprudenza in merito a questo tema.
L’articolo 1102 del Codice Civile stabilisce che ogni condomino può utilizzare le parti comuni, a patto di non alterarne la destinazione e di non impedire agli altri condomini di farne uso secondo i loro diritti. Questo significa che, in linea di principio, l’installazione di un condizionatore su una parte comune è consentita, purché non modifichi la funzione della parte interessata e non ostacoli gli altri condomini nell’utilizzo della stessa area.
La questione è stata recentemente affrontata dalla Cassazione Civile, con la sentenza n. 17975 del 2024, che ha confermato che l’installazione di un impianto di condizionamento da parte di un singolo condomino su parti comuni non richiede l’approvazione preventiva dell’assemblea condominiale. Tuttavia, ci sono delle condizioni che devono essere rispettate:
• L’impianto non deve impedire agli altri condomini di utilizzare la parte comune.
• Non deve comportare modifiche significative alla struttura comune.
• Non deve alterare l’aspetto architettonico o estetico dell’edificio.
Uno degli aspetti più delicati riguarda il decoro architettonico, che si riferisce all’armonia estetica dell’edificio. La Cassazione ha ribadito in più sentenze (n. 851/2022, n. 10350/2011 e n. 8830/2008) che il decoro architettonico non riguarda solo gli edifici di valore storico o artistico, ma qualsiasi fabbricato che abbia una linea estetica armonica. L’interpretazione di cosa costituisca una violazione del decoro architettonico può variare da caso a caso, rendendo difficile stabilire in anticipo se un’installazione possa costituirne una lesione.
Consiglio pratico
Anche se la legge e la giurisprudenza sembrano permettere l’installazione di un condizionatore senza l’approvazione dell’assemblea, è sempre consigliabile agire con cautela. Richiedere l’autorizzazione preventiva dall’assemblea condominiale potrebbe evitare spiacevoli inconvenienti futuri, come la richiesta di rimozione del condizionatore in caso di contestazioni sul decoro o sull’uso della parte comune.
In definitiva, pur avendo la possibilità di installare un condizionatore senza necessità di consenso formale, è preferibile ottenere il via libera dall’assemblea per evitare problemi successivi e garantire una convivenza serena con gli altri condomini.
In collaborazione con:
Studio Legale Spagnuoli
Piazza F. Guardi 11
20133 Milano
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