Il genitore non é soddisfatto dei metodi di insegnamento del professore?
Ecco cosa può fare
04.05.2023
Innanzitutto è bene cercare un dialogo costruttivo, parlando del disagio e dei problemi in classe manifestati dai propri figli: molto spesso confrontandosi apertamente con i professori si riescono a risolvere anche le situazioni più critiche (anche perchè i figli non hanno sempre ragione).
Se ciò non accade e se i genitori ritengono che chi insegna non adotti un metodo di insegnamento adeguato, la legge può intervenire a tutela degli studenti. Ma in questo caso estremo quanto riferito dai genitori deve essere attentamente valutato dal dirigente scolastico.
Qui un riassunto delle norme e dei casi in cui si può chiedere la sostituzione di chi insegna.
L’assegnazione del personale docente alle classi è effettuata dal Dirigente Scolastico (queste le norme di riferimento: D.Lgs. 297/94, D.Lgs. 165/01, D.M. n° 37 del 26 marzo 2009 e legge 107/2015).
L’assegnazione delle classi è preceduta dalla definizione di criteri generali da parte del Consiglio d’Istituto e dalla formulazione di proposte (non nominative) del Collegio dei Docenti.
Normalmente il dirigente scolastico decide di assegnare i docenti alle classi sulla base di criteri discussi ed approvati in seno al Consiglio d’Istituto, dove generalmente il primo criterio è quello della continuità didattica, perché è interesse degli studenti avere il medesimo insegnante nel ciclo che stanno frequentando.
Alle classi va garantita, per quanto possibile, pari opportunità di fruire di personale di ruolo.
Al momento dell’iscrizione a scuola, i genitori degli studenti possono effettuare scelte personali relative a diverse questioni, come l’orario di partecipazione alle attività o l’eventuale scelta dell’insegnamento della religione cattolica.
Inoltre i genitori possono richiedere alla scuola che il proprio figlio/ la propria figlia venga assegnato/a ad un determinato insegnante oppure inserito in una determinata classe.
Domandare è legittimo ma non sempre la richiesta potrà essere accolta: l’istituto scolastico ha solo la facoltà, e non l’obbligo, di accogliere la richiesta dei genitori.
Un genitore può manifestare il proprio disappunto se un insegnante non riesce a svolgere il proprio ruolo o ha dei comportamenti non corretti.
Per esempio, per chi insegna, i casi potrebbero essere questi:
- non essere in grado di sviluppare in modo adeguato il programma di studio;
- denigrare gli allievi oppure usare un linguaggio forte ed accompagnato da parolacce e imprecazioni;
- avere problemi di concentrazione o mostrare disinteresse;
- non preoccuparsi di migliorare né di sfruttare le nuove tecnologie oppure non tenere in considerazione la partecipazione degli studenti.
I genitori ne possono chiedere al dirigente scolastico la sostituzione, specificando in modo chiaro la motivazione.
A fronte delle osservazioni dei genitori, il dirigente scolastico ha l’obbligo di verificare se “le accuse” sono fondate.
In caso di verifica affermativa, nei confronti dell’insegnante potrebbe essere aperto un procedimento disciplinare per accertare l’esistenza o meno di suoi comportamenti non legittimi.
In collaborazione con:
Studio Legale Associato Franciosa - Passini
Piazza Montegrappa n. 11
00044 - FRASCATI
I contenuti di cui sopra hanno carattere meramente informativo e non possono sostituirsi ad una consulenza da parte di un professionista qualificato sul caso specifico. In nessun caso la compagnia può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne può essere fatto.
La polizza di Tutela Legale ARAG copre le spese dell’avvocato e del perito e dà un supporto legale in molte situazioni della vita quotidiana (per esempio, reclamo per una bolletta errata, lite con un vicino per rumore eccessivo, richiesta danni subiti in un incidente stradale).
Il nostro obiettivo è fare in modo che i clienti ARAG sappiano sempre cosa fare e a chi rivolgersi, anche solo se hanno un dubbio o una curiosità.
Per saperne di più visita la pagina la Tutela Legale per la Famiglia.
Messaggio promozionale prima della sottoscrizione leggere il set informativo.