Auto elettriche: le colonnine di ricarica, la manutenzione e l'assicurazione
19/12/2022
Dal 2035 non sarà più possibile vendere auto alimentate a benzina e diesel nell'Unione Europea; saranno invece ammessi tutti quei motori che non producono anidride carbonica.
Confrontarsi con la possibilità di acquistare un’auto elettrica non è più, dunque, un’ipotesi remota.
Quali potrebbero essere alcune situazioni critiche connesse all’uso quotidiano di un veicolo elettrico?
Vediamole insieme.
La ricarica di un'auto elettrica può avvenire in diverse modalità, a seconda delle caratteristiche del veicolo e delle batterie di cui è dotato, delle caratteristiche dell’infrastruttura di ricarica e del luogo in cui si effettua la ricarica.
Su Google Maps è disponibile la mappa delle oltre 32.000 colonnine di ricarica pubblica già presenti sul territorio italiano.
Potrebbero nascere dei problemi legali dal loro utilizzo? Si.
Per esempio, in caso di malfunzionamento o corto circuito in sede di ricarica, tale da danneggiare il motore del veicolo, chi risponde? Il custode/proprietario della colonnina? Oppure la società di fornitura o di distribuzione dell'energia elettrica?
Tali aspetti saranno oggetto di discussione, in particolare quando chi ha subito i danni chiederà l’attivazione delle polizze assicurative delle parti potenzialmente coinvolte nell’accaduto.
Per quanto concerne la ricarica a casa, è necessario far controllare preventivamente il tipo di alimentazione della propria abitazione da uno specialista, poiché non necessariamente la rete domestica è stata progettata per un carico permanente più elevato.
Per avere una maggiore sicurezza meglio usare prese CEE industriali, previa valutazione di personale tecnico qualificato, che deve occuparsi anche dell’installazione.
Sempre per una maggiore tranquillità può essere opportuno installare direttamente una wallbox, che è un tipo di presa intelligente appositamente concepita per la ricarica domestica delle auto elettriche.
Se per qualche motivo devi contestare l’opera del tecnico qualificato, che per esempio ha controllato il tuo impianto o installato una wallbox, ti suggeriamo di archiviare sempre tutte le comunicazioni scritte e anche le fatture.
Come chiedere l’installazione delle colonnine nei condomìni?
Se il singolo condòmino o un gruppo di condòmini interessati non dispone di un box o posto auto privato e il condomìnio invece ha disponibilità di uno spazio comune (parcheggio o cortile), si può richiedere di destinare uno o più posti auto nell’area comune esclusivamente alla ricarica dei veicoli elettrici, installando le stazioni di ricarica necessarie.
Il condòmino o il gruppo di condòmini deve sempre ottenere l’autorizzazione dell’assemblea di condominio.
L'intervento è inquadrabile tra le cosiddette innovazioni: occorre il quorum deliberativo della maggioranza dei partecipanti all'assemblea ed almeno la metà del valore dell'edificio.
L'installazione potrebbe comportare una spesa molto gravosa.
Allo stesso tempo però le colonnine possono essere un bene a utilizzazione separata, per cui i condòmini che non intendono trarne vantaggio sono esonerati da qualsiasi contributo nella spesa.
Quindi si potrebbero verificare queste due situazioni:
- se l'installazione è decisa dall'intero condomìnio, l'impianto assume la natura di bene comune condominiale (articolo 1117 del Codice Civile) e segue il regime dei beni comuni;
- se invece la decisione riguarda un gruppo di condòmini, le colonnine elettriche, anche se l'installazione è stata approvata dall'assemblea, non sono comunque proprietà comune/condominiale di tutti i condòmini ma solo di quelli che le hanno volute.
Quindi i costi di installazione saranno a carico del gruppo di condòmini interessati dall'intervento.
È importate sapere che la legge stabilisce che la realizzazione di punti di ricarica in immobili e aree private, resta attività libera non soggetta ad autorizzazione né a segnalazione certificata di inizio di attività se sono rispettate le seguenti condizioni:
il punto di ricarica non richiede alcuna modifica all’impianto elettrico esistente;
il punto di ricarica è conforme ai vigenti standard tecnici e di sicurezza;
l’installazione del punto di ricarica è effettuata da un soggetto abilitato e nel rispetto delle norme di sicurezza elettriche;
l’installatore deve rilasciare un certificato di conformità dell’impianto e del suo funzionamento alle norme di sicurezza elettrica.
La “silenziosità” dei veicoli elettrici è una caratteristica positiva? Non sempre.
Alcuni incidenti con pedoni e ciclisti si verificano purtroppo proprio a causa dell’assenza di rumore di questi veicoli.
Si tratta di un rischio notevole per gli utenti della strada, tanto che l’Unione Europea è già corsa ai ripari.
I contenuti di cui sopra hanno carattere meramente informativo e non possono sostituirsi ad una consulenza da parte di un professionista qualificato sul caso specifico. In nessun caso la compagnia può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne può essere fatto.
La polizza di Tutela Legale ARAG copre le spese dell’avvocato e del perito e dà un supporto legale in molte situazioni della vita quotidiana (per esempio, reclamo per una bolletta errata, lite con un vicino per rumore eccessivo, richiesta danni subiti in un incidente stradale).
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